I rapporti sociali al tempo del Coronavirus - Apoteca Natura

I rapporti sociali al tempo del Coronavirus

Bene Comune / Coronavirus / CoViD-19 / Felicità / Pandemia / Virus

La nostra salute dipende molto dalla qualità delle nostre relazioni e dalla nostra felicità

Probabilmente non tutti sono a conoscenza dell’importanza che riveste la cura delle proprie relazioni come fattore di prevenzione dalle malattie e di miglioramento della propria salute.

Perché tanta importanza ai rapporti sociali e alla cura delle proprie relazioni?

Perché esiste un collegamento tra le relazioni e la salute.

Per fare qualche esempio:

  • pazienti infartuati che sono socialmente isolati, hanno una probabilità quasi doppia di avere un altro infarto entro cinque anni, rispetto ai pazienti con una ricca vita sociale. Essere isolato dagli altri ha un impatto sulla probabilità di avere un nuovo infarto molto più alto dei fattori di rischio classici, come avere malattie coronariche o essere inattivo fisicamente (Jetten – Haslam, 2010);
  • negli anziani socialmente più integrati e attivi, le perdite di memoria sono significativamente minori (Harvard School of Public Health);
  • studi hanno dimostrato che le ferite si rimarginano più velocemente in coloro che hanno buone relazioni coniugali;
  • infine, è stato dimostrato di recente che le cattive relazioni sociali agiscono sul sistema immunitario stimolandolo rapidamente a produrre sostanze infiammatorie che a loro volta favoriscono la comparsa di molte malattie (Chiang et al., 2012).

Oggi, per combattere il Coronavirus, bisogna rispettare le distanze sociali, un sacrificio che la popolazione è stata chiamata ad osservare, necessaria in nome del Bene Comune.

È indubbio che la situazione che stiamo attualmente vivendo stia determinando una oggettiva riduzione nei rapporti sociali tra le persone.

Come possiamo coltivare le relazioni sociali che abbiamo visto essere fondamentali per la nostra salute al tempo del Coronavirus?

È vero che in questo momento siamo costretti ad essere meno socievoli, però abbiamo una nuova possibilità, perché questa nuova realtà ci permette di ripensare al valore delle relazioni dirette con le persone, agendo sulla qualità relazionale.

Ci siamo ritrovati in un momento in cui la quantità delle relazioni è senza dubbio ridotta perché a causa delle restrizioni adottate dal Governo per contenere il contagio dal Coronavirus, molti lavoratori sono in “smart working” (lavoro da casa), scuole e università sono parzialmente chiuse, etc.  

Però abbiamo la possibilità di lavorare sulla qualità delle nostre relazioni con gli altri, possiamo parlare più a lungo al telefono, possiamo fare videochiamate per vedere e sentire amici e parenti ed anche colleghi lontani con i quali siamo abituati a colloquiare via mail. La vita frenetica giornaliera spesso ci porta sicuramente a vederci di più, ma parlare meno e di cose superficiali. Questo è il momento per approfondire con i nostri cari tematiche che non riusciamo a trattare nella quotidianità. Ora abbiamo il tempo di fare alcune delle cose che non facciamo per mancanza di tempo, a causa dei nostri quotidiani programmi frenetici.

Come possiamo mantenere i rapporti sociali al tempo del Coronavirus?

Possono esser mantenuti grazie alle tecnologie che ci supportano, e oggi possiamo dar prova di usarle ancora meglio e che ci aiuteranno a ridurre il senso di isolamento sociale.

Pensiamo alle videochiamate che possiamo fare, alle telefonate, alle chat, tutti strumenti che ci permettono un aumento della quantità digitale dei rapporti. Esistono app che ci permettono di fare videochiamate di gruppo, mangiare e bere insieme è possibile farlo anche a distanza con la videochat. Impegnarsi per una cena o un pranzo con qualcuno è un segnale di interesse nei confronti di quella relazione. Oppure guardare un film o un programma TV contemporaneamente da lontano: ci sono strumenti per sincronizzarsi su più computer e per trasmettere gli stessi video su schermi diversi.

Se pensiamo alle famiglie unite in casa: mariti e mogli, fratelli e sorelle, genitori e figli possono passare più tempo insieme dialogando, genitori e figli più piccoli possono giocare di più insieme, momenti quasi unici e irripetibili.

Quindi per chi vive da solo le tecnologie permettono di aumentare la quantità digitale dei rapporti e chi vive in famiglia può migliorare la qualità delle relazioni.

Alcune idee per impegnare il tempo libero tra le mura domestiche possono essere: riprendere i giochi di società come Monopoli e Risiko, giocare al mimo dei film, fare il karaoke, divertendoci con i nostri genitori e parenti.

Limitazioni delle visite nelle varie strutture che ospitano gli anziani non impediscono di trasmettere loro l’affetto dei propri cari, quindi anche per gli anziani videochiamate ma anche lettere scritte a mano, con cura.

Alcuni suggerimenti, inoltre, per gestire lo stato di isolamento e solitudine: si può cogliere l’occasione di investire su nuove attività o riprendere progetti, libri finalmente letti fino alla fine, persone contattate in attesa da tempo: quasi che questa situazione sia stata un beneficio per riprendere o completare cose importanti lasciate in sospeso.

Quali possono essere le attività consigliate per i bambini

Per i bambini è importante la continuità delle attività anche perché trasmette molto un senso di sicurezza. Evitiamo dunque di lasciare a casa i bambini con i media allarmistici sempre accesi per evitare di bombardare la loro mente con un quadro parziale e distorto di quello che sta accadendo fuori casa. Fortunatamente le scuole, grazie anche alle tecnologie, si sono attivate per proseguire l’attività didattica e ludica. Sostanzialmente i bambini vanno protetti dalle irrazionalità e allarmismi degli adulti, per cui a loro non vanno mostrate le immagini dei telegiornali, ma i compiti da fare per mantenere un senso di normalità, visto che il mondo e gli esseri umani non sono in via di estinzione.

Ricordiamoci che in attesa di ritornare alla totale normalità, pur distanti abbiamo modi per stare vicini.

Abbiamo visto come la tecnologia ci aiuta ma l’aiuto più potente, di fronte alla perdita delle nostre abitudini cambiamenti ed ai limiti che ci sono stati imposti, è la consapevolezza di star facendo qualcosa di fondamentale per il nostro bene ma soprattutto per il bene della collettività.

L’autore

A cura dello Staff Apoteca Natura.

Bibliografia

  • Opuscolo Apoteca Natura “La Felicità è salute”.
  • Sole 24 Ore.
  • Ansa.
  • Adepp.
  • Istituto auxologico italiano – Prof. Gianluca Castelnuovo, psicologo e psicoterapeuta presso il Servizio di Psicologia Clinica di Auxologico e Professore Ordinario di Psicologia Clinica all’Università Cattolica.

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